Nel Giornalismo, per smentire, fare a pezzi il Promotore di una pratica
che si ritiene pericolosa, socialmente nociva, l’unica cosa da fare è
scavare nella pancia di quel Promotore e scovare le prove che lui stesso
sapeva alla perfezione che ciò che oggi promuove (o impone) è
pericoloso e socialmente nocivo. Se ci riesci, il Promotore è finito.
Oggi il maggior Promotore delle vaccinazioni al mondo sono gli Stati
Uniti d’America, che impongono ai propri bambini 26 dosi-vaccini.
Attenti: dose può significare un’iniezione con dentro tre vaccini,
quindi immaginate.
E io sono andato nella sua pancia, al top, come sempre si deve fare: The
National Institutes of Health, del governo USA, e specificamente il
National Center for Biotechnology Information. E ho trovato la prova che
il Grande Promotore delle vaccinazioni sapeva da anni a livelli di
altissima ricerca governativa che esistono pericoli MORTALI, e ignorati,
sui vaccini, con prove terrificanti.
Questo è un articolo, non un Medical Paper, per cui devo molto riassumere.
Nel settembre 2011, The National Institutes of Healths, National Center
for Biotechnology Information – la pancia del Promotore mondiale dei
vaccini – pubblicava uno studio dal titolo “Infant mortality rates
regressed against number of vaccine doses routinely given: Is there a
biochemical or synergistic toxicity?”, dei ricercatori Neil Z Miller e
Gary S Goldman.
Lo studio prende in considerazione la INFANT MORTALITY RATE (IMR = tasso
mortalità infantile) e anche il fenomeno della SUDDEN INFANT DEATH
SYNDROME (SIDS= sindrome del decesso improvviso infantile),in
particolare in 34 nazioni ricche, ma anche nel Terzo Mondo.
(Avviso: DURANTE LA LETTURA RICORDATE IL SIGNIFICATO DELLE SIGLE IMR =
tasso mortalità infantile – SIDS = sindrome del decesso improvviso
infantile).
Già le prime parole dello studio fanno sorgere dubbi: “Il programma USA
di immunizzazione infantile specifica 26 dosi-vaccini per gli infanti di
età inferiore a 1 anno – il maggior numero al mondo – eppure 33 nazioni
ricche hanno un tasso di IMR inferiore”. Poi la cosa si fa seria. Ecco
un altro passaggio:
“L’analisi della regressione lineare della IMR media, ha mostrato
un’alta correlazione statistica significativa fra l’aumento del numero
delle dosi-vaccini e l’aumento dei tassi di mortalità infantile”.
E gli autori già all’inizio raccomandano che “E’ essenziale che si
faccia uno scrutinio urgente della correlazione fra le dosi-vaccini, la
loro tossicità biochimica o sinergistica, e il Tasso di Mortalità
Infantile, IMR”.
Prima di continuare, lo studio fa a pezzi Bill Gates, infatti ci dice
chiaro che se pensiamo ai bambini del Terzo Mondo, di gran lunga la
maggior causa di IMR non ha nulla a che vedere con le classiche malattie
dell’infanzia, ma con la malnutrizione. Li ammazza la fame. E qui viene
una clamorosa smentita al Teorema Bill Gates che proclama le
vaccinazioni di massa nei Paesi Poveri come via di salvezza dei bimbi.
Leggete:
“E’ istruttivo notare che le vaccinazioni sono diffusissime nei Paesi
Poveri, con tassi di vaccinazioni di oltre il 90% dei bambini presenti…
eppure hanno lo stesso una IMR tragica. Per dare un termine di paragone,
la IMR degli USA è 6,2 morti su 1000 parti; il Gambia obbliga i bambini
a 22 dosi di vaccini, ma la IMR è di 68,8. La Mongolia somministra lo
stesso numero di dosi vaccini, con IMR di 39,9. Questo prova che la IMR
in molto del Terzo Mondo ha assai più a che fare con la malnutrizione,
acqua infetta, e sistemi sanitari carenti. Non l’assenza di vaccini”.
Ma peggio: “Abbiamo scoperto che anche nei Paesi in via di Sviluppo
esiste una relazione contro-senso fra il numero dei vaccini
somministrati e la IMR: le nazioni con la peggiore IMR sono quelle che
somministrano ai bambini il maggior numero di vaccini”.
Lo studio torna all’Occidente ricco: “Gli USA hanno visto pochissimi
progressi nella IMR dall’anno 2000, e le tradizionali cause di IMR (da
parto ecc.) non spiegano questo fenomeno… Si noti che nel 2009, cinque
delle 34 nazioni con il miglior tasso di IMR richiedevano solo 12
dosi-vaccini, il numero minore, mentre gli Stati Uniti ne richiedeva 26,
il maggior numero al mondo”.
Ora attenti a questa frase, di nuovo (ignorate la parte tecnica in
inglese, metto la conclusione in italiano grassetto): “A scatter plot of
each of the 30 nation’s IMR versus vaccine doses yielded a linear
relationship with a correlation coefficient of 0.70 (95% CI, 0.46–0.85)
and p < 0.0001, fornendoci la prova di una correlazione positiva: IMR
e dosi-vaccini tendono a crescere assieme”. Bimbi morti e vaccini vanno
di pari passo. Mica nulla.
E un passaggio lapidario: “Fra le 34 nazioni ricche analizzate, quelle
che richiedono il più alto numero di vaccini, tendono ad avere la
peggior IMR”.
Ricordo ai lettori che si parla di bimbi vaccinati che crepano, IMR
significa MORTE DEL FIGLIO, peggio che l’autismo, molto peggio.
Gli studiosi del The National Institutes of Healths, National Center for
Biotechnology ora rivolgono la loro attenzione alla SUDDEN INFANT DEATH
SYNDROME (SIDS = sindrome del decesso improvviso infantile).
E anche qui l’incipit è tragico: “Prima dei programmi di vaccinazione,
la SIDS era così rara che neppure veniva citata nelle statistiche della
IMR”. La tempistica è altrettanto allarmante: “Negli USA le campagne di
immunizzazione nazionali iniziarono nel 1960, e per la prima volta nella
Storia i nostri bambini furono inoculati contro difterite pertosse
tetano, polio, morbillo, orecchioni e rosolia. Improvvisamente nel 1967
la clinica medica coniò una nuova forma di mortalità infantile, la SIDS.
E dal 1980, la SIDS è divenuta la maggior causa di mortalità
postneonatale in America ”.
Continuano: “Uno studio di Torch scoprì che 2/3 degli infanti morti di
SIDS erano stati vaccinati contro la difteria pertosse tetano appena
prima di morire”. Altri ricercatori citati, Fine & Chen, dissero: “I
bambini muoiono di SIDS a un tasso quasi 8 volte superiore alla norma
entro 3 giorni dall’inoculazione contro difterite pertosse tetano, ”. E
ancora, con un finale essenziale: “Uno studio di Ottaviani et al. ha
documentato il caso di un infante di 3 mesi morto di SIDS dopo una
inoculazione di 6 vaccini contemporaneamente… Ottaviani et al scrissero:
‘Questo caso ci offre un allarme unico nel capire il possibile ruolo di
queste vaccinazioni nel causare morti improvvise in bambini
vulnerabili… Senza studi anatomopatologici su larga scala di questi
decessi infantili, alcuni casi chiaramente correlati alle vaccinazioni
verranno ignorati’ ”.
Ok, torno a voi lettori e lettrici.
Ciò che avete letto è documentazione scientifica ufficiale al più alto
livello sanitario tecnologico del mondo, gli USA, e soprattutto è stata
partorita ALL’INTERNO DEL GOVERNO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA, IL
PROMOTORE MONDIALE DEI VACCINI.LORO SAPEVANO CHE I VACCINI POSSONO
UCCIDERE.
Credo che quanto sopra dovrebbe oggi diventare uno degli articoli più
letti d’Italia da sempre, e non perché lo firma Barnard, ma perché
proprio provenendo dalle viscere del Grande Promotore, delle sue
multinazionali e della Ministra Beatrice Lorenzin, questo studio li fa
letteralmente a pezzi.
Datevi da fare. Lo studio “Infant mortality rates regressed against
number of vaccine doses routinely given: Is there a biochemical or
synergistic toxicity?”, dei ricercatori Neil Z Miller e Gary S Goldman,
già nel 2011 si concludeva così:
“Nations that require more vaccine doses tend to have higher infant mortality rates.”
Cadaveri di bambini, mica nulla. E allora sulla base di quanto sopra, un
genitore italiano oggi può pretendere la libertà terapeutica per i suoi
bimbi.
IL DIBATTITO SUI VACCINI VA RI-A-PER-TO.
I vaccini possono ammazzare, lo dice il Grande Promotore. Cara Ministra, siete all’angolo.
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