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lunedì 30 ottobre 2017

VACCINI: Infermiera ASL Perugia VUOTA IL SACCO! Ecco il suo racconto sull’operatività vaccinale!


Ogni tanto qualche addetto ai lavori ha il coraggio di vuotare il sacco.
Di seguito, un’infermiera, racconta l’inquietante operatività vaccinale in un’ASL nella provincia di Perugia.  

Come saprete già nelle settimane passate abbiamo parlato di una lettera pervenuta alla nostra redazione tramite il Direttore del nostro giornale, scritta da un’infermiera professionale di cui non possiamo rivelare l’identità, ma che ci dà uno spaccato di ordinaria routine all’interno di un Servizio Vaccinazioni. Un racconto inquietante che di seguito riporteremo nelle sue parti più salienti.
La nostra Redazione si è sentita in dovere di dare maggior respiro a questa incresciosa vicenda e quindi abbiamo portato gli atti in Procura, dove la magistratura si è subito attivata per i dovuti accertamenti. Seguiremo ovviamente la vicenda direttamente.
La questione dei vaccini, al di là del loro valore terapeutico, si inserisce in realtà  in un sistema sanitario pubblico che presenta numerose crepe e che di fatto inficia già ab originela sicurezza della loro somministrazione.
Ricordiamo:
Chi ci ha scritto questa lettera firmata è un’infermiera di cui non possiamo rivelare il nome per deontologia professionale, ne possiamo rivelare elementi che possano portare alla sua identificazione, diremo solo che i fatti raccontati si riferiscono ad una Asl nel territorio di Perugia.
La nostra infermiera dopo aver conseguito la sua laurea e aver investito tante speranze nel suo lavoro al servizio dei cittadini si è imbattuta subito nel sistema assunzioni all’italiana e suo malgrado gli è stato  affidato un incarico all’interno del servizio vaccini in una Asl del territorio perugino, senza che lei avesse un esperienza in merito. Una donna però che ha voluto malgrado tutto e tutti, mantenere intatta la sua fede nella medicina e nel servizio pubblico.
Ecco uno dei passaggi della sua lunga lettera:
Ci tengo a chiarire che non sono un´antivaccinista, mi rendo conto benissimo che molte cose non vanno e non dovrebbero essere fatte. Vaccinare un piccolo sotto ai 3 anni d´eta, quando ancora il suo Sistema Immunitario non è completo è pericoloso. Vaccinare un bambino contro l´Epatite B (bambino/a sano e genitori sani intendo) non ha alcun senso. L´allora Ministro della Salute, De Lorenzo, prese dalla stessa casa produttrice, di allora e di oggi, 600 milioni di Lire affinché lo rendesse obbligatorio. E cosi fu. Ci fu uno scandalo Nazionale, ma nonostante questo quel Vaccino ancora oggi è obbligatorio.
Tanto si vaccina ormai, che oggi un Medico quasi non riconosce se una bollicina possa essere dovuta al Morbillo, alla rosolia o ad altro. Si tende a vaccinare tutti e per tutto, senza EDUCARE ALLA SALUTE il singolo, il nucleo o l´intera collettività”.
I fatti che ci racconta attraversano un periodo che va dal 2010 al 2015 episodi che si susseguono uno dietro l’altro eccone alcuni:
Primo episodio:
-Un bambino, invitato a presentarsi con i genitori per un vaccino, fu vittima di un errore umano di una delle infermiere, lo vaccinarono, senza rendersi conto, con un vaccino sbagliato che non avrebbe dovuto fare, al posto di un altro. L´infermiera si rese conto della questione a vaccinazione conclusa. Andò in escandescenza, accusando la collega della svista, e cosi mentre il bambino era in sala d´attesa per circa 15 minuti, come la procedura vuole, le infermiere e la Dirigente del Servizio (che presenzia tutte le sedute) iniziarono a questionare tra loro, domandai se avessero comunicato la cosa ai genitori del piccolo (temevo una sua grave reazione), mi venne risposto di no e mi invitarono a non creare allarmismi. Ovviamente il libretto delle Vaccinazioni non riportò nulla.
Secondo episodio:
– Al Serv. venne una giovane donna, che entrata in ambulatorio, posò delicatamente la bambina che aveva in braccio sul lettino.  Una donna che parlava poco e sottovoce, sembra fosse preoccupata e demoralizzata, era venuta da sola. Aveva ricevuto l´invito per il Morbillo Parotite Rosolia, l´ennesimo, la bambina aveva quasi 7 anni, quindi era il richiamo. Il vaccino era pronto e all´improvviso chiedo per quale ragione la bambina risultasse non reattiva a nessun tentativo di risveglio (quando la donna ha appoggiato la bambina, quest´ultima sembrava continuasse a dormire).La donna era straniera, non sapeva dirmi quanto pesava la piccola. La bambina era magrissima e pallida e il suo corpo era come “abbandonato a se stesso”. Era palese che qualcosa non andava, ma nessuno ebbe nulla da obiettare, si doveva solo vaccinare. Il caso (chiamiamolo cosi che è meglio) volle che, in quei giorni, la bilancia del Serv. non funzionasse, cosi presi la bambina in braccio, una piuma inerme, con la scusa di andare nell´ambulatorio vicino per pesarla con il metodo della differenza di peso, chiesi al Pediatra di turno cosa ne pensasse, spiegai alui che la bambina aveva qualcosa di serio e che non capivo cosa, gli spiegai davvero tutto, chiedendogli  di venire nel Serv. Vaccinazioni per cercare di parlare con la mamma ed aiutarla. Fu quel Pediatra, a dire alla madre di aspettare, che la priorità era comprendere cosa avesse la piccola. La Resp. del Serv., infastidita, desistette dal vaccinarla. La giovane donna, gravemente indigente, sola e senza aiuto, fu cosi, al momento, finalmente supportata nel farle avere un appuntamento a Roma da un esperto per avere una diagnosi rispetto alla seria problematica di salute. Se non ci fossi stata quella mattina, la piccola sarebbe stata vaccinata; il mio spirito di osservazione, molto sviluppato, mi ha pesantemente preoccupata, fortunatamente ho chiesto aiuto al Pediatra, il quale si e “confrontato” con la Resp. del Serv. Vacc.
 Terzo episodio:
– Un ragazzo una volta, ebbe una reazione pochi minuti dopo la vaccinazione col “Boostrix”, da dentro l´ambulatorio sentii il tonfo a terra. D´istinto corsi fuori, la madre piangeva, la gente era agitata, i bambini che dovevano essere vaccinati cominciarono a piangere… uscirono anche loro dall´ambulatorio, ero corsa dentro per dire che avrebbero dovuto chiamare il 118 immediatamente. Il ragazzo era a terra, aveva un colore bluastro pallido chiaro, aveva crisi muscolari (come se fosse epilettico, ma non lo era, la madre diceva che era sanissimo ed aveva mangiato prima di vaccinarsi), occhi girati, un po´di saliva fuoriuscita, sudorazione visibile e non rispondeva alle sollecitazioni. Ricordo che mi impressionò talmente tanto, che ad un certo punto mi sentivo male anch´io.
Non fu chiamato nessun 118, il ragazzo fu rialzato e fu fatto sedere e fu trattato come se niente fosse, rimase altri 40 minuti, andò via con uno stato confusionale evidente.  Io fui allontanata e ridimensionata;
La nostra infermiera conclude  elencando una serie di fatti che se letti in un certo modo possono essere considerati veri e propri reati contro la salute pubblica:
  • tempo fa, venne offerta alle giovani donne che non avevano avuto la Rosolia, la possibilità di vaccinarsi gratuitamente. La maggior parte delle donne che si presentarono furono donne straniere. In quel periodo si verificò un altro fatto illegale. A quelle donne non venne somministrato il Vaccino della Rosolia singolo, ma l´MPR, senza dichiaralo e senza alcuna giustificazione valida. Avevo sentito dire che almeno tre delle tante donne, inconsapevoli della propria gravidanza, furono vaccinate e persero il bambino.
  • È capitato diverse volte che adolescenti che venivano vaccinati con l’antitetanica o con l´HPV, perdessero i sensi, o al momento o in sala d´attesa, senza che la cosa venisse segnalata.
  • non ho mai visto, e nessuno mi ha mai parlato del contrario, somministrare ai neonati vaccini singoli obbligatori (4), è stato sempre somministrato l´Esavalente a tutti. L´Azienda non li ha mai avuti. Anzi, come se non bastasse, in concomitanza all´Esavalente, venivano offerti e somministrati altri due vaccini raccomandati.-
  • Circa l´80% delle famiglie che vaccinavano i figli con l´Esavalente, accettava anche l´altra. Cosi ognuno di questi neonati, entro il primo anno di vita, veniva convocato tre volte e ad ogni convocazione venivano somministrati 8 vaccini (due siringhe distinte);
  • non ho mai compreso per quale motivo i rappresentanti farmaceutici delle case produttrici dei vaccini, venissero all´interno del Servizio Vaccinazioni, considerando che in genere è la Regione che acquista i vaccini, ed e la stessa che li suddivide per Aziende, le quali a loro volta, attraverso anche la Farmacia dell´Ospedale, li distribuiscono ai singoli Distretti Sanitari e quindi ad ogni punto Vaccinale.Personalmente ho visto i rappresentanti, negli anni, almeno quattro volte, e notavo che le infermiere uscivano fuori e mi facevano capire che la Dirigente voleva rimanere sola;
  • – ho visto vari tipi di abuso… Quando si inviano gli inviti alle famiglie per la vaccinazione, la prassi vuole che ci sia un percorso chiaro e definito. Ho visto ed ho spedito inviti che non dovevano essere spediti.
Abbiamo cercato di sintetizzare per quanto possibile la lunga lettera ricevuta questo ci dà un’idea almeno di una cosa: l’abuso della fiducia che i comuni cittadini ripongono su chi porta un camicie bianco. Un tradimento che forse nessun codice penale potrà punire, ma che rappresenta almeno moralmente un fatto gravissimo minando alla base il legame tra i cittadini di una società.

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