Il medico giapponese Shigeaki Hinohara è stato uno degli uomini della Scienza Medicache in Giappone è vissuto più a lungo di tutti. Hinohara nacque infatti il 4 ottobre 1911 ed è deceduto il 18 giugno 2017, alla veneranda età di 105 anni. Giunge quindi spontanea la domanda: un medico come lui, nella sua vita, cosa ha consigliato ai suoi pazienti per poter vivere a lungo?
Prima di elencarvi i suoi consigli, diffusi su molteplici siti web in
differenti lingue del mondo, occorre ricordare che, nonostante i suoi
105 anni, il medico giapponese era ancora in servizio con una salute
mentale e fisica impeccabile. Nel corso della sua vita, Hinohara ha
infatti diffuso 12 consigli importanti, tratti da un’intervista che
rilasciò quando aveva 97 anni:
1 – Mangia bene
“Tuttio coloro che vivono a lungo, indipendentemente da nazionalità,
razza o genere, hanno una cosa in comune: non sono in sovrappeso”.
2 – Non prendere scorciatoie
“Per rimanere in salute, sali sempre le scale e porta le tue cose. Io salgo i gradini a due a due per esercitare i muscoli”.
3 – Riscopri la tua energia giovanile
“L’energia deriva dal fatto di sentirsi bene, non dal mangiare bene o
dal dormire molto. Ricordiamo tutti quando eravamo bambini e ci
divertivamo, dimenticandoci di mangiare o di dormire. Credo che da
adulti possiamo mantenere questo atteggiamento. È meglio non stancare il
corpo con troppe regole come l’ora di mangiare e di dormire”.
4 – Tieniti occupato
“Pianifica sempre in anticipo. La mia agenda è già completa per i
prossimi cinque anni, con conferenze e il mio lavoro in ospedale”.
5 – Continua a lavorare
“Non c’è mai il bisogno di andare in pensione, ma se è necessario
dev’essere ben più in là dei 65 anni. Cinquant’anni fa c’erano solo 125
giapponesi con più di 100 anni, oggi sono oltre 36.000”.
6 – Continua a offrire il tuo contributo alla società
“Dopo una certa età dobbiamo sforzarci di contribuire alla società.
Lavoro come volontario da quando avevo 65 anni. Lavoro ancora 18 ore al
giorno 7 giorni a settimana, e amo ogni minuto”.
7 – Diffondi le tue conoscenze
“Condividi ciò che sai. Io offro 150 conferenze all’anno, alcune per 100
studenti delle scuole superiori, altre per 4.500 imprenditori. In
genere parlo per un’ora o un’ora e mezza, in piedi, per mantenermi in
forze”.
8 – Comprendi il valore delle varie discipline
“La scienza di per sé non riesce a curare o ad aiutare le persone. La
scienza tratta tutti come una realtà unica, ma le malattie sono
individuali. Ogni persona è unica, e le malattie sono collegate al suo
cuore. Per comprendere le malattie e aiutare le persone abbiamo bisogno
delle arti liberali e visive, non solo della medicina”.
9 – Segui i tuoi istinti
“Contrariamente a quanto si immagina, i medici non riescono a curare
tutto e tutti, e allora perché provocare in certi casi un dolore
superfluo, come ad esempio un intervento? Credo che la musica e la pet
therapy possano aiutare le persone più di quanto immaginano i medici”.
10 – Resisti al materialismo
“Non impazzire nel tentativo di accumulare cose materiali. Ricorda: non
sai quando toccherà a te, e non ci porteremo dietro niente di quello che
abbiamo qui”.
11 – Trova modelli di vita e fonti di ispirazione
“Trova qualcuno che ti ispiri ad andare oltre. Mio padre nel 1900 è
andato a studiare negli Stati Uniti, è stato un pioniere e uno dei miei
eroi. In seguito ho trovato altre guide, e quando mi sento come
paralizzato da qualcosa mi chiedo come avrebbero affrontato quel
problema”.
12 – Non sottovalutare il potere del divertimento
“Il dolore è qualcosa di misterioso, e divertirsi è il modo migliore per
dimenticarlo. Se a un bambino fanno male i denti e inizi a giocare con
lui, dimenticherà immediatamente il dolore. Gli ospedali devono
rispondere alle necessità fondamentali dei pazienti: tutti noi vogliamo
divertirci. Al St. Luke Hospital [che ha diretto e nel quale ha lavorato
fino all’ultimo giorno] abbiamo musica, pet therapy e lezioni di arte”.
“La mia fonte di ispirazione è la poesia Abt Vogler di Robert Browning,
che mio padre mi leggeva sempre. Ci esorta a realizzare vera arte, non
scarabocchi. Dice che dobbiamo provare a disegnare un cerchio così
grande che non ci sia modo di terminarlo finché siamo in vita. Tutto
quello che vediamo è un arco, il resto è al di là della vista, ma è lì,
in lontananza”.
Hinohara è diventato membro onorario della Società Cardiovascolare
Giapponese e ha ricevuto il Secondo Premio e l’Ordine della Cultura . È
stato onorato dall’Università Imperiale di Kyoto, dall’Università di
Thomas Jefferson e dalla McMaster Universityricevendo un dottorato
onorario. E’ morto il 18 luglio 2017 a Tokyo all’età di 105 anni.
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